L’export verso Singapore interessa oltre 50.000 imprese europee, per la maggior parte di piccole e medie dimensioni, che da oggi potranno avvalersi di una formidabile leva commerciale. Entra infatti oggi in vigore l’accordo di libero scambio tra l’Unione Europea e Singapore, che prevede un abbattimento bilaterale dei dazi.
Oltre all’aspetto daziario, gli scambi commerciali saranno agevolati dalla rimozione di alcuni ostacoli tecnici, che interesseranno, tra gli altri, i settori di elettronica, automotive, energie rinnovabili e dispositivi sanitari.
I prodotti destinati a Singapore dovranno essere scortati da dichiarazione di origine preferenziale per poter beneficiare delle riduzioni daziarie. Ciò significa che già da oggi potreste avere la necessità di tracciare e documentare l’origine dei Vostri prodotti destinati ad essere esportati a Singapore, ma anche di quelli forniti agli esportatori italiani.
Come già sottolineato più volte, l’origine non è la provenienza. Per poter conferire l’origine Europea in molti casi è necessario, soprattutto per i prodotti industriali ma non solo, tracciare l’origine dei componenti che ne fanno parte e determinarne la partecipazione al valore del prodotto venduto, seguendo le regole stabilite dall’accordo bilaterale per ogni voce doganale.
Il percorso logico da seguire prevede l’individuazione:
Una volta reperiti e soprattutto documentati questi elementi occorre verificare se, in funzione di essi, il prodotto da esportare ha le caratteristiche per essere definito di origine preferenziale UE.
I prodotti privi di queste caratteristiche perderanno competitività, il che potrebbe rendere opportuna una revisione delle strategie, ad esempio relativamente alla scelta dei fornitori.
Segnaliamo inoltre che sarà necessario acquisire lo status di “esportatore autorizzato”, che prevede un audit doganale atto ad accertare che l’azienda abbia le conoscenze, l’organizzazione e le risorse per gestire correttamente l’attribuzione dell’origine. Ad oggi l’audit doganale è il presupposto per dichiarare l’origine preferenziale anche verso il Canada, la Corea del Sud ed il Giappone.
LIA, attraverso il suo partner Tradecube, è a disposizione per avviare un percorso di compliance doganale basato su: