Nel modo della comunicazione e del marketing esistono grandi differenze tra l’Italia e la Germania. Differenze che iniziano dagli elementi più semplici. Pur trattandosi di due paesi occidentali appartenenti alla stessa area geografica, l’attitudine personale e la tradizione hanno di fatto portato allo sviluppo di un linguaggio (inteso nel senso ampio del termine) differente. E nonostante le economie e le strutture aziendali siano simili, atteggiamenti diversi possono creare incomprensioni e strutturare la comunicazione, o intere trattative, in modo diverso da come gli interlocutori se l’aspettavano, in positivo o in negativo.
I tedeschi spesso si esprimono in modo diretto ed obiettivo, senza giri di parole. La priorità è far passare il concetto, anche se “scondito” di ulteriori spiegazioni o gesti. Spesso, possono apparire freddi o dare l’idea di disapprovare anche se non è così. Anche dal punto di vista non verbale, c’è un contegno differente. Questo si nota anche nella gestualità (gli italiani viceversa sono noti nel mondo per i gesti usati come accompagnamento del discorso), e ciò si riflette anche nelle espressioni facciali e nel linguaggio del corpo.
Gli italiani generalmente comunicano in modo più emotivo ed espressivo. La comunicazione non verbale, ai loro occhi, rafforza l’effetto e promuove lo sviluppo delle relazioni. Se questi elementi mancano, l’italiano potrebbe interpretare la discussione in modo impassibile e distaccato, come detto, pensando anche a una disapprovazione dell’interlocutore. Viceversa per un tedesco è normale puntare sull’essenzialità.
Lo stesso vale per i complimenti. In Italia, così come nei paesi mediterranei in generale, se ne fanno di più, e si accettano volentieri rispetto alla Germania. Viceversa, un tedesco risponde ai complimenti spesso imbarazzato o in modo diffidente, in particolare quando il contesto è lavorativo, svalutando subito il complimento appena ricevuto con scuse o spiegazioni. Questa reazione può essere vista dai partner italiani come rifiuto, quando invece è la normalità delle cose.
I tedeschi mostrano il loro interesse per un argomento principalmente con un ascolto disciplinato. Gli italiani, d’altro canto, segnalano la loro attenzione e interesse ripetutamente facendo domande ai relatori. Anche in questo caso può essere estremamente difficile per coloro che hanno un’attitudine più “mediterranea”, capire se e quanto entusiasmate sono le persone che hanno davanti.
Quello della Germania è l’esempio più calzante di quante incognite possano esserci anche alla base del processo di internazionalizzazione. Se ci sono così tante sfaccettature con un paese vicino e simile al nostro, è facile comprendere come in contesti più lontani e delicati (medio oriente, Asia, USA) tutte le minime variabili vadano valutate al meglio. LIA può accompagnarvi anche in questi aspetti grazie all’esperienza e alla sensibilità nei rapporti con culture e situazioni differenti da quella italiana.