Anche se non siamo esportatori, i nostri clienti ci possono richiedere la compilazione di una dichiarazione di origine preferenziale UE.
La nostra dichiarazione, per la quale il firmatario è responsabile anche penalmente, verrà utilizzata dal nostro cliente per supportare la dichiarazione che renderà in dogana o per rilasciare analoga dichiarazione al suo cliente esportatore.
E’ per questa ragione che tutte le imprese possono ricevere la richiesta di una dichiarazione d’origine preferenziale, anche se non hanno mai esportato i loro prodotti.
Se i prodotti esportati sono accompagnati da una dichiarazione d’origine preferenziale, l’importatore pagherà un dazio calmierato oppure ne sarà del tutto esentato: è evidente come la documentazione che attesta l’origine non solo ha un’importanza fondamentale a livello amministrativo/fiscale, ma costituisce una formidabile leva commerciale per l’esportatore.
Cosa fare in questo caso? Abbiamo detto che chi firma è responsabile penalmente, quindi il processo può essere sintetizzato in tre fasi:
L’origine non è la provenienza e non è detto che un prodotto fabbricato interamente in Italia o in Europa abbia l’origine preferenziale UE: ogni nazione o accordo bilaterale ha una sua regola e le regole sono differenziate in funzione del prodotto.
E’ stato un po’ complesso, ma abbiamo ricostruito e documentato accuratamente l’origine preferenziale UE, quindi il cliente Coreano non pagherà NULLA di dazio.
Se invece non fossimo stati in grado di documentare correttamente l’origine il cliente coreano avrebbe pagato il 13% di dazio, vale a dire che il suo costo sarebbe stato maggiorato del 13% rispetto al nostro prezzo di vendita.
E’ di tutta evidenza che la necessità di una dichiarazione di origine preferenziale deve essere chiarita e concordata PRIMA di mettere in produzione il capo…