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14-06-2019 Rimborso dell’IVA pagata nella UE

Molti operatori nazionali ricevono fatture da operatori UE con l’addebito dell’IVA vigente sul luogo, per le più svariate ragioni. Potrebbe essere il caso, a puro titolo esemplificativo, di:

  • Acquisti di beni territorialmente rilevanti nello Stato estero
    • Acquisti di beni che non sono usciti dal territorio dello Stato (es. particolari ipotesi di operazioni triangolari, oppure beni acquistati per la prestazione di un servizio in loco);
    • Acquisti di beni che si considerano “consumati” nello Stato estero (ad es. carburanti).

 

  • Acquisti di servizi territorialmente rilevanti nello Stato estero (diversi da quelli generici)
    • Servizi sui beni immobili per immobili che si trovano nello Stato estero;
    • Servizi di ristorazione e catering usufruiti nello Stato estero;
    • Servizi per l’accesso a una manifestazione culturale, a una fiera, un convegno, ecc…
    • Noleggi a breve termine di mezzi di trasporto;
    • Servizi di trasporto di persone avvenuto nello Stato estero.

 

A volte l’IVA pagata viene portata direttamente a costo ed in un anno solare può raggiungere cifre di tutto rispetto, specialmente per chi si reca spesso nella UE per svolgere attività commerciale o tecnica.

 

Si può chiedere il rimborso se…

Non tutti sanno che è possibile chiedere il rimborso dell’IVA all’amministrazione finanziaria della nazione interessata, attraverso il canale telematico dell’Agenzia delle Entrate (fiscoonline o entratel), in proprio o tramite un intermediario.

Il rimborso segue le regole della detraibilità IVA vigenti nell’altro stato UE, quindi ci potrebbero essere (ma non è una regola) delle limitazioni, in particolare sulle spese relative ai veicoli, sui carburanti e sulle spese di vitto ed alloggio, analogamente a quanto previsto in Italia. 

E’ inoltre molto importante documentare l’inerenza delle spese all’attività d’impresa: le spese sostenute devono essere coerenti con l’attività svolta dall’operatore italiano e, in particolare per le spese di vitto e alloggio, devono essere poste in essere le formalità previste per l’invio dei lavoratori in trasferta nella UE, di cui abbiamo già parlato: https://www.sportellolia.it/news/33 .

Il termine per chiedere a rimborso l’IVA pagata nella UE nel 2018 scade il 30/09/2019. C’è ancora tempo ma meglio prepararsi e non aspettare gli ultimi giorni!

Naturalmente TradeCube offre questo servizio sia per quanto riguarda la presentazione della domanda di rimborso telematica che la relativa consulenza.