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27-09-2021 GREEN PASS SUI LUOGHI DI LAVORO E ALL'ESTERO

Il 21/09/2021 è stato pubblicato il DL 127/2021, che prevede l’obbligo del Green pass sui luoghi di lavoro dal 15/10/2021 al 31/12/2021.

Siamo in attesa delle linee guida governative, ma nel frattempo vogliamo evidenziare, in modo estremamente sintetico, gli obblighi e i dubbi operativi 

 

Da chi e dove deve essere esibito il green pass? 

  • chiunque svolga un’attività lavorativa, di formazione o volontariato  
  • in qualunque luogo presso il quale acceda 
  • esclusi i lavoratori formalmente esentati dalla campagna vaccinale 

 

Chi controlla?  

  • il datore di lavoro del lavoratore stesso  
  • il datore di lavoro dell’eventuale azienda ospitante 
  • i loro delegati 

 

Come si controlla? 

  • incaricando formalmente dei delegati  
  • sulla base di apposita procedura operativa 
  • al momento dell’accesso presso il luogo di lavoro 
  • solo con l’app “Verifica C19”. Non è obbligatoria la richiesta del documento d’identità 

  

E i lavoratori sprovvisti di Green pass? 

  • Non accedono al luogo di lavoro 
  • Sono considerati assenti ingiustificati 
  • Non hanno conseguenze disciplinari ma solo economiche 
  • Nelle aziende fino a 14 dipendenti il lavoratore, dopo 5 gg di assenza ingiustificata, può essere sostituito. In questo caso è sospeso dal servizio per max 20 gg 

 

E le sanzioni? 

  • Mancato controllo e mancata adozione di misure organizzative – da € 400 a € 1.000 
  • Accesso nei luoghi di lavoro senza Green pass – da € 600 a € 1.500 

 

 

Punti d’attenzione e dubbi 

  • La mancata istituzione delle procedure organizzative è sanzionata al pari del mancato controllo. Raccomandiamo alle aziende di attivarsi per tempo. 
  • Il decreto parla di verifiche “anche a campione”, deve essere chiarita la portata di questa norma. Riteniamo comunque raccomandabile effettuare le verifiche in modo completo, per garantire la maggior sicurezza possibile in azienda. 
  • La verifica deve essere effettuata al momento dell’accesso “ove possibile”. E’ bene spiegare nel regolamento organizzativo quali sono i casi nei quali ciò non è possibile, motivandoli e regolamentandoli. 
  • Il Garante Privacy ha dato semaforo verde alla verifica del Green pass, ma i dati non devono in alcun modo essere conservati, memorizzati, raccolti, ecc. e l’attività si deve limitare al check da effettuare con la app e, eventualmente, alla verifica del documento d’identità. 
  • Le procedure devono regolamentare in modo preciso come procedere in caso di accertamento di un’infrazione, in quanto i dati dovranno essere comunicati al Prefetto per l’irrogazione delle sanzioni 

 

 

IL GREEN PASS PER LE TRASFERTE INTERNAZIONALI

Molti paesi esonerano dalla quarantena i viaggiatori in possesso di Green Pass oppure i viaggiatori “fully vaccinated” 

Attenzione: è sempre necessario verificare nel dettaglio, paese per paese, quali sono le condizioni per essere considerati vaccinati, guariti o testati. 

 

Alcuni esempi: 

In Italia un soggetto è considerato  

  • vaccinato quando ha completato il ciclo vaccinale da 14 gg 
  • guarito dopo 180 gg dal primo tampone positivo 
  • “tamponato” quando è in possesso di test antigenico o molecolare negativo effettuato nelle ultime 48 ore 

Salvo eccezioni, questi tre requisiti si equivalgono, quindi possono essere fatti valere alternativamente 

 

All’estero e nella UE, ad esempio: 

  • possono essere previsti diversi tempi di attesa dopo aver ricevuto l’ultima o unica dose di vaccino, che possono andare indicativamente dai 7 giorni alle 4 settimane. 
  • i tre status (vaccinato, guarito o testato) non sempre hanno la stessa validità ma vi possono essere associati obblighi diversi 
  • il concetto di “fully vaccinated” può coincidere con quello italiano, ma può anche prevedere l’effettuazione di una o due dosi di vaccino per i guariti 
  • per documentare la guarigione può essere richiesto un test sierologico 
  • può essere valido solo il tampone molecolare, oppure possono essere previsti tempi più stretti per l’antigenico 

 

In ogni caso le singole compagnie aeree e i singoli aeroporti possono avere delle policy che prevedono obblighi particolari (es. il tampone anche ai vaccinati) e sono sempre da consultare prima della partenza.