Anche se la parte più critica dell’emergenza sembra rientrata, restrizioni e protocolli restano in vigore e le imprese devono osservarli attentamente per evitare rischi.
NORMATIVA RECENTE
DPCM 11/06/2020 – fino al 14/07/2020 restano validi i protocolli anticontagio in vigore, tra i quali ricordiamo, per le imprese di produzione, commerciali ed i cantieri, quelli del 24/04/2020. Tali protocolli sono stati allegati al DPCM 11/06/2020 e quindi hanno valore di legge.
La Regione Lombardia, con ordinanza 566 del 12/06/2020 ha prorogato fino al 30/06/2020 l’obbligo di misurazione della temperatura ai lavoratori dipendenti, con le modalità già in vigore: la misurazione della temperatura deve essere effettuata prima dell’ingresso nei locali aziendali ed anche durante il lavoro, qualora dovessero insorgere sintomi; in caso di temperatura superiore a 37,5° è necessario isolare il lavoratore, dotarlo di mascherina ed avvisare immediatamente l’ATS di competenza. Raccomandiamo l’osservanza dell’obbligo di riservatezza ed il rispetto del GDPR. Potete a proposito consultare le faq del Garante https://www.garanteprivacy.it/temi/coronavirus/faq#lavoro
RESPONSABILITA’ DEL DATORE DI LAVORO
Ricordiamo che il contagio da Covid in occasione di lavoro configura infortunio sul lavoro e può comportare responsabilità civili e penali in capo al datore di lavoro.
Non pensiamo solo a chi opera a contatto con il pubblico o lavora nell’ambiente sanitario: se è vero che in linea generale può essere difficile ricondurre all’occasione di lavoro il contagio, può non esserlo qualora i dipendenti contraggano la malattia in trasferta, soprattutto ora che le restrizioni si stanno allentando.
L’art. 2087 del codice civile prevede che
L'imprenditore è tenuto ad adottare nell'esercizio dell'impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l'esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l'integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro
Come potete vedere gli obblighi sono molto estesi: il DL Rilancio ha confermato quanto aveva già anticipato l’INAIL con un documento di prassi, cioè che il datore di lavoro assolve agli obblighi previsti dall’art. 2087 del codice civile, applicando i protocolli del 24/04/2020 e le linee guida di settore.
E’ quindi di fondamentale importanza non solo applicare i protocolli, ma documentare tutto nel miglior modo possibile, con la stesura di appositi disciplinari, che ricordiamo devono essere soggetti all’approvazione di un comitato formato da RSPP, RLS, rappresentanze sindacali se esistenti e medico del lavoro. I dipendenti devono essere informati in modo chiaro ed esauriente sia con informative ad hoc che con cartellonistica in azienda.
Per chi svolge trasferte all’estero, in particolare, è indispensabile adottare un apposito protocollo o integrare quello esistente.
Le trasferte in chiave Covid-19
Alcuni spunti:
Naturalmente se parliamo di trasferte oltreconfine a ciò si aggiungono il rispetto delle norme ordinarie sulla sicurezza sul lavoro e di tutti gli adempimenti obbligatori.
TRASFERTE ALL’ESTERO
Le regole che precisiamo sotto sono relative solo agli ingressi in Italia: prima di partire sarà necessario verificare le regole di ingresso nei paesi di destinazione e di transito, che in molti casi prevedono restrizioni e quarantena per chiunque entri o per chi proviene dall’Italia o da altre zone ritenute a rischio. Ricordiamo inoltre che i controlli saranno assidui ed è indispensabile porre in essere tutti gli adempimenti per il distacco, anche a fronte di trasferte di un solo giorno.
Situazione ingressi in Italia dal 15 giugno 2020
Sono liberamente consentiti gli spostamenti da e per i seguenti Stati:
Le persone che entrano o rientrano in Italia da questi Paesi non saranno sottoposte a sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario per 14 giorni.
Se nei 14 giorni anteriori all’ingresso in Italia c’è stata una permanenza di qualsiasi durata in Paesi diversi da quelli sopra elencati, l’isolamento fiduciario sarà ugualmente necessario
Restrizioni in vigore fino al 14 luglio
Fino al 30 giugno sono vietati gli spostamenti da e per l’estero, salvo comprovate esigenze lavorative
Fino al 14 luglio 2020 chiunque faccia ingresso in Italia, con mezzi pubblici e privati, salvo che provenga da uno degli stati sopraelencati, sarà sottoposto a sorveglianza sanitaria ed isolamento fiduciario per 14 giorni.
Esistono eccezioni per i transiti e per le trasferte di durata non superiore a 120 ore; le eccezioni sono molto specifiche e quindi preghiamo chi fosse in questa situazione di contattarci per una consulenza ad hoc.
Raccomandiamo infine di iscrivere la trasferta all'estero sul sito www.viaggiaresicuri.it